Immaginatevi una Brianza ancora verde smeraldo, punteggiata di cascine e borghi. Tra i laghi briantei e l’Adda si erge il Monte di Brianza, cuore della vera Brianza storica: ovvero il luogo dove il nome “Brianza” compare sui più antichi documenti. Un colle che raggiunge e supera gli 800 metri, il cui vertice è simile ad un triangolo: sulla base d’Est, l’eremo di San Genesio, posto a 822 metri di quota, che con il suo colore bianco del campanile che si slancia nel cielo spicca ancora oggi nel verde; sulla base d’Ovest, il monte Crocione, che svetta a 877 metri; al vertice di Nord, il monte Regina, coperto da castagneti, che raggiunge gli 817 metri. Sul versante che scende verso Est dal monte Regina, su un balcone naturale posto a 634 metri di quota tra la cima e l’Adda, ecco il borgo di Consonno, tra selve castanili e prati e campi.
Un luogo dove la vita scorre faticosa, come quella del Novecento in tutta la Brianza, con la vita contadina che cede sempre più lo spazio alla tentazione della fabbrica. Una vita faticosa ma serena… Consonno aveva una discreta economia locale, sostenuta dalle castagne, ricco frutto dei castagneti che lo circondavano, ed un portentoso sedano, che la tradizione vuole tipico di Consonno. Sedano e porri venivano raccolti dai consonnesi, puliti, raccolti a mazzi e trasportati a Olginate lungo la mulattiera, utilizzando anche una particolarissima slitta di cui potete trovare una preziosa ricerca nella pagina dei ricordi.
Consonno all’inizio degli anni Sessanta del Novecento viene descritto come un “insieme di terreni, boschi, fabbricati rurali intersecati da corsi d’acqua, anditi (sentieri), stradette, mulattiere di forma irregolare”. L’accesso si ha dal paese di Olginate tramite una lunga mulattiera. Gli abitanti erano però già scesi ad una sessantina. Nell’immagine qui sotto potete vedere una bellissima foto d’epoca del borgo, con un tipico gelso (in dialetto muron, le cui foglie servivano per alimentare i bachi da seta) in primo piano, come fosse una sentinella.
Per l’antico borgo di Consonno l’inizio della fine coincide con l’arrivo in paese del Conte Mario Bagno, eccentrico imprenditore, che aveva messo gli occhi su Consonno, minuscolo paese in una posizione panoramica facilmente raggiungibile da Milano, per un suo grande progetto che per potersi realizzare aveva solo una modalità: la distruzione dell’antico borgo e la costruzione di una grande nuova Consonno, ma come città dei balocchi. Siamo negli anni Sessanta, in pieno boom economico.
Per Consonno iniziano gli anni ruggenti, che raggiungono il loro apice tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta. Migliaia di persone raggiungono la Las Vegas della Brianza, la città dei balocchi in cui si trova di tutto. Da un improbabile minareto ad una galleria di negozi in stile arabeggiante, da cannoni a armigeri medioevali in posizione di sentinella, da sale da gioco a sale da ballo, da sfingi egiziane a pagode cinesi, da colonne doriche al “Grand Hotel Plaza”. Consonno è un grande centro di divertimento che funziona a pieno regime. Ci sono serate danzanti, grandi ospiti (dai Dik Dik a Pippo Baudo e numerosi cantanti degli anni Sessanta), le luci sono sempre accese in questo mondo multicolore in cui tutto invita al divertimento e alla spensieratezza.
AVVERTENZE IMPORTANTI PRIMA DI INIZIARE LA VISITA
Riportiamo alcune importanti informazioni da conoscere prima di visitare Consonno. Ricordiamo innanzitutto che buona parte di Consonno è di proprietà privata. Le strade comunali sono percorribili a piedi mentre alle auto è stato precluso l’accesso tramite una due stanghe poste l’una all’inizio della strada che sale da Olginate, l’altra lungo la strada che sale da Villa Vergano.
Le stanghe vengono aperte in autunno-inverno (dalla domenica dopo la “Burollata” di ottobre fino al successivo giorno di Pasquetta) ogni domenica dalle 10 alle 12 ed in primavera-estate (dal giorno di Pasquetta fino alla “Burollata” di ottobre) ogni domenica dalle 10 alle 19 (orario di apertura del “Bar De La Spinada”). Quindi Consonno è accessibile in auto in qualunque giorno dell’anno solo dalla strada che sale da Villa Vergano (in ogni caso la stanga su questo lato è a circa un chilometro dal paese, quindi non si può accedere comodamente a Consonno in auto quando le stanghe sono chiuse). Gli edifici sono sempre più fatiscenti e pericolanti e sono stati interamente recintati: come ogni recinzione provvisoria è possibile trovare dei varchi per superarla ma occorre ricordarsi che si sta entrando in una proprietà privata, cintata, e pertanto si è passibili di denuncia. Inoltre negli edifici abbandonati sono esistenti innumerevoli situazioni di pericolo nonché rischi di crollo quindi sconsigliamo in ogni caso l’accesso, soprattutto al minareto (scale pericolanti).
Raggiungere Consonno da Villa Vergano di Galbiate. Arrivando oggi a Consonno ci accompagna una strana sensazione. Ci si arriva dopo una strada piuttosto tortuosa, che più si avvicina al borgo ferito più si fa infida, avvolta da fitti castagneti. Lungo il tratto in bosco della stradicciola in primavera troviamo i colori dei fiori, la frescura d’estate è apprezzabile, i colori d’autunno fantastici, il gelo d’inverno vela di brina l’asfalto. Ogni stagione ci riserva un avvicinamento diverso a Consonno: la stanga di chiusura è posta nel bosco. Di colpo un arco in ferro ci sovrasta come porta d’accesso, sul quale fa la guardia un cartello che ci ricorda come buona parte di Consonno sia di proprietà privata.
Fonte: www.consonno.it
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Migliaia di appassionati hanno vissuto con noi l’avventura dell’andare in montagna, partendo dalle nostre Prealpi per arrivare poi all’intero arco alpino e infine in giro per il mondo. La passione non conosce frontiere.
GEFO organizza uscite escursionistiche e alpinistiche con diverse difficoltà: adatte a tutti o consigliate solo ad esperti.
Con noi troverai: passione, entusiasmo, amicizia e perché no avventure da vivere assieme.
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Il gruppo Running GEFO è affiliato FIDAL e FISKY, gli atleti iscritti si cimentano in gare podistiche di tutti i livelli su strada, ma soprattutto in montagna.
Non importa che si tratti di una skymarathon o di una mezza maratona, c’è sempre un runner GEFO disposto a correre … e chi non corre, sarà sempre pronto a fare il tifo.
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